Ars Elettronica 2010
Anche questo anno ars elettronica è stato in grado di stupirci. questa volta non per grandi innovazioni tecnologiche, il tema stesso repair suggeriva più che altro l’esplorazione di ciò che già avevamo, per rinnovarlo e renderlo in grado di sorprenderci ancora.La nuova sede del festival presso la Tabakfabric ha reso l’atmosfera molto più conviviale riunendo tutto in un’unica location con tanto di tavolate e bancarella più in stile festa popolare che festival internazionale di arte, e regalando enormi spazi espositivi per gli artisti, tanto che alcune opere disponevano di un intero piano della fabbrica.L’architettura industriale è stata sfruttata al massimo anche dal punto di vista sonoro, sound space (una stanza con un riverbero superiore ai 12 secondi) era uno spazio completamente dedicato a sperimentazioni acustiche. Per una settimana diversi artisti hanno performato in questo spazio cercando di portare ad una riflessione sulle caratteristiche della proprietà riflettiva dell’onda sonora. Nell’ hangar erano installati ben 16 speakersIl vincitore del Golden Nica nella categoria digital music e sound art: Ryoichi Kurokawa. La sua installazione audio-visiva “rheo: 5 horizon” per 5 schermi lcd e 5 speaker credo sia stata una delle più affini con il tema del festival.Rheo è una parola greca che significa flusso, ed è esattamente quello che una registrazione audio o video è.Ryoichi, ha cercato di mostrare in profondità l’energia della natura esplorandola con la tecnologia digitale, partendo da alcune fotografie di paesaggi e da field recordings, è riuscito a scomporre video e audio con un dettaglio incredibile, traducendo le transizioni spaziali e temporali attraverso un flusso audiovideo. Ogni schermo è abbinato ad un solo speaker, e ogni video sincronizzato con il proprio audio, in questo modo i 5 schermi e i 5 speaker funzionano come installazioni indipendenti e una volta allineati contribuiscono alla composizione finale. L’immagine da la direzione sonora e il suono sintetizzato dal video crea una maggiore ampiezza e profondità della percezione.Questo è uno di quei lavori dove la parola audiovideo diventa un unico concetto inscindibile, un punto dove i due sensi si incontrano in maniera così forte che non avrebbe senso parlare dell’uno o dell’altro separatamente.- See more at: http://www.mattafunk.com/wordpress/ars-elettronica-2010.html#sthash.vMGULlIg.dpuf